Sognando Messi

In un pomeriggio di dicembre, Davide, che giocava a calcio da quando aveva cinqu anni, come ogni giorno, si recò al campo per allenarsi. Quel giorno non era uno qualunque, ma l'allenamento dopo la vittoria con la squadra rivale del distretto. Il mister, molto felice, andò dai ragazzi e si congratulò con loro. La vittoria era stata molto sofferta, poiché le due squadre stavano pareggiando al settantesimo minuto, però il centrocampista della squadra di Davide si fece male e venne sostituito da Davide che cercò di dare una svolta alla partita. Ci riuscì grazie a due assist fenomenali e così la sua squadra vinse 3-1.

Davide era un centrocampista regista, che riusciva a fare assist per la punta da dietro la linea di centrocampo.

Il mister lo prese in disparte e gli disse che c'erano alcune squadre interessate a comprarlo: Cagliari, Milan e Sassuolo. Davide rimase sbalordito da quell'annuncio, lui preferiva il Milan per la storia del club e non considerò le altre squadre poiché erano di seconda categoria.

In quell'anno giocava al Milan pure Ibrahimovich che era come Benjamin Button, invece che invecchiare ringiovaniva. Arrivato a Milano, però, dopo tre mesi aveva giocato giusto una partita con la primavera, perché il Milan aveva comprato anche Tonali dal Brescia e così successivamente Davide fu acquistato dalla Roma, dove cominciò la sua carriera calcistica.

Ogni giorno si alzava molto presto, faceva colazione e andava ad allenarsi con i suoi compagni. Ma ci fu un giorno in cui gli arrivò una strana lettera da Barcellona ed era proprio lui, Messi che gli chiedeva di andare a casa sua per farlo evadere dalla città. Era stato scelto lui per sbaglio, poiché Messi dovendosi sbrigare, aveva messo un indirizzo casuale, il primo che gli era venuto in mente. Davide prese la lettera, la fotografò e andò a comprare un biglietto per Barcellona. Quando arrivò lì vide da lontano la cattedrale Sagrata Familia e si diresse verso casa di Messi. Suonò il campanello e gli rispose il famoso calciatore, che gli chiese la parola d'ordine che era scritta all'interno della lettera ed era “libertad”. Entrò e si trovò davanti un cane da guardia enorme e con il pelo marrone che assomigliava più a un cavallo: la villa monumentale, altro che la statua di Zlatan Ibrahimovic in Svezia. Era molto emozionato e Messi si accorse che erano della stessa altezza e straordinariamente Davide era molto simile a lui. Il calciatore architettò un piano: il ragazzo si sarebbe travestito da Messi rimanendo a casa mentre lui andava via attraverso le condotte dell'aria.

Il giorno seguente il piano partì: Davide fu truccato da Messi, che aprì le condotte dell'aria e riuscì a scappare lontano, sull'isoletta Amsterdam che si trova nel mezzo del Pacifico. Davide cominciò a giocare con il Barcellona e si capì che era cambiato qualcosa in Messi, poiché non giocava come prima ma tendeva ad arretrare a centrocampo e poi sbagliava alcuni passaggi. Dopo tante critiche, Davide si mise a guardare dei video su Messi e cominciò a capire il gioco frenetico del Barcellona.

Intanto il vero Messi era sull'isola a giocare con il cane, però giorno dopo giorno si annoiava sempre di più, finché decise di ritornare in Argentina e di ricominciare da lì. Andò al Boca Juniors di Buenos Aires per poi andare in Bundesliga al Borussia Dortmund dove c'erano giovani stelle del calcio Haland e Sancho. Dopo aver giocato un po' in Bundesliga, ritornò a dare il cambio a Davide che ormai era diventato forte come Messi e continuò la sua carriera alla Roma, che, grazie a lui, vinse finalmente cinque scudetti di fila e tre Champions.

 

Andrea Poggi