Quel sentiero magico

All'uscita del paese c'era una strada che nessuno aveva mai percorso perché tutti dicevano che non portava in nessun posto, Martino però era un bambino molto curioso e una mattina si incamminò lungo quella strada misteriosa per scoprire se nascondeva qualche segreto. La mamma gli dette due hamburger.

- Stai attento, è pericoloso quel posto - gli disse.

Martino si avviò verso il sentiero e subito si fermò perché era bloccato da un recinto. Il bambino lo scavalcò e cadde su un terreno polveroso. C'era il sole incandescente, ma dopo un po' iniziò a piovere e Martino si rifugiò sotto una casetta tutta d'oro, con le porte e le finestre argentate. Si fece coraggio ed entrò. In una stanza tutta d'oro c'era un comodino con un cuscino con sopra quattro gioielli azzurri. Si mangiò gli hamburger in due secondi, poi prese i quattro gioielli e andò fuori. Il primo gioiello si trasformò in un monopattino elettrico e il bambino lo usò per andare ad esplorare il sentiero. Ad un certo punto, vide che sotto i suoi piedi c'era l'erba e attorno a lui alberi con diversi tipi di frutta che il bambino mangiò con gusto e poi si mise sull'erba a riposare. Quando si svegliò prese il secondo gioiello e accadde una cosa strana, la temperatura del sole si abbassò, così Martino, che aveva freddo, si avviò con il suo monopattino elettrico ed arrivò ad un castello dove c'erano tantissimi giocattoli e si mise a giocare.

Martino prese il terzo gioiello che si trasformò in un sacco magico, dove il bambino mise dentro tutti i giocattoli e poi il quarto gioiello si trasformò in un tappeto volante. Martino ci salì con il sacco e il monopattino e ritornò a casa. Raccontò tutto alla mamma e visse felice e contento.

 

Alessandro Poggi  

Incipit liberamente ispirato a Favole al telefono di Gianni Rodari