Appuntamento in libreria

Stamane ho un appuntamento alle undici, è domenica ed è una bella giornata di primavera, saluto il marito imbronciato per la rinuncia al mare e come una buona scolara ho la mia borsetta tigrata con tutto l'occorrente che mi servirà per questo nuovo percorso. Solo pochi passi e la libreria è davanti a me. Entro, una signorina mi saluta, chiedo gentilmente:

- E' qui l'appuntamento per scrittura creativa?

- Si! - mi risponde la giovane signora dietro la cassa - Solo un attimo, arriva la ragazza che l'accompagnerà.

Aspetto non senza chiedermi il perchè dell'attesa

- Non è qui? - le dico

- Si, si è qui! -

Dopo poco una bella ragazza alta e bionda mi conduce sul retro, percorriamo un corridoio a forma di tunnel, pieno di scaffali con libri, camminiamo in silenzio, poi magicamente appare una porta piena di tasselli colorati, la ragazza mi indica di andare, sono sorpresa, la libreria all'entrata è così piccola.

- Devo andare avanti? - chiedo alla ragazza, ma lei mi fa cenno con l'indice davanti alla bocca di stare zitta, indicandomi un cartello, metto gli occhiali per leggere, c'è scritto:

"Il silenzio è d'oro. Solo un poco di pazienza e arriverete..."

Mentre leggo la signorina mi da un mantello blu dove sul dietro c'è un disegno di un cavallo con una scritta Magic, mi fa segno di metterlo.

- Io? - le dico

La guardo un pò strana e sto per chiedere spiegazioni ma lei di nuovo mette l'indice davanti la bocca e con un accento strano mi dice:

- Silence

In realtà un poco mi da fastidio non poter chiedere nulla, ma vado fiduciosa verso questa porta colorata e chiusa, anche se qualcosa mi fa temere che avrò delle sorprese. Che sia uno scherzo? Indugio un poco, non riesco a capire dove mi trovo, Elena e Dario mi avevano dato appuntamento in libreria. Che storia è questa? Tra l'altro ho notato che all'ingresso del tunnel il mio telefonino stranamente si è scaricato, sono sicura che sia la scheda che la carica sono a posto, forse non arriva la rete qui? Vedo che la ragazza mi guarda con una certa espressione, ha fretta ed ho capita che non mi lascia se non entro.

Quindi mi fa di nuovo cenno di andare, apro appena la bocca e silence di nuovo, adesso sono io a perdere la pazienza, non è da me, credetemi, faccio due passi avanti ed ecco che la grande porta si apre, vengo inghiottita da un altro tunnel stretto e in discesa, noto solo una mano che mi saluta, devo abbassarmi e si che sono già bassa ma è un tunnel piccolo e lunghissimo, scivolo e cammino come se fossi su una scala mobile, mi chiedo dove mi porterà mai, a questo punto ho quasi paura, perdo completamente la cognizione del tempo, pareti alte e azzurre intravedo attraverso le fessure del tunnel, poi come un pacco postale mi sento scaraventata in una grande piazza dove c'è un laghetto azzurro sulla destra e sulla sinistra una cattedrale tutta bianca, sembra di ghiaccio, una musica classica arriva dall'acqua, c'è gente con mantelli azzurri e tutti hanno come me la pubblicità di un cavallo con la scritta Blueray Magic. Mi sento consolata da questa immagine, perlomeno non sono sola e poi la vista dell'acqua mi rilassa mentre le note continuano a suonare, seguo la scia umana come un automa cercando di carpire dalle espressioni degli altri delucidazioni, ma tutti sono tranquilli e sono immersi nel loro silenzio, un silenzio di riflessione, si siedono, siedo anche io, finalmente noto due volti conosciuti, li saluto da lontano ma è come se loro non mi vedessero, se ci sono loro mi sento al sicuro, penso, la loro presenza mi rincuora, mi sento con un animo sereno e curiosa, mi pongo solo una domanda, cosa troverò in questo percorso magico? E' fuori da ogni realtà da me conosciuta. Penso di già che quando arriverò a casa (ci arriverò?) per raccontarlo a mio marito sicuramente non ci crederà oppure so già come andrà a finire

- Scusa ma tu non potevi andare via? - mi dirà

Ahi voglia a dire che non ho avuto il tempo di discutere di niente, mi dirà sicuramente che è frutto della mia fantasia...

All'improvviso suona una specie di allarme, tutti che si muovono in cerca dell'uscita, riappare la signorina, non so da dove è sbucata e mi fa segno di seguirla, ha un cartello blu nelle mani con un cavallo stampato che è uguale al disegno sui nostri mantelli poi la solita scritta, Magic Blueray è un pò in piccolo che faccio fatica a leggere, non voglio che mi scappi nulla questa mattina, sono curiosa ma soprattutto ho bisogno che spieghi a me stessa il perchè sono arrivata qui stamane, sembra che non ci sia stata una vera ragione.

Ora mi sento strana, vorrei che mio marito fosse qui per ritornare alla normalità quotidiana, al diavolo tutto, potevo andarmene al mare, magari ad Ostia a mangiarmi un buon panino al kebab con il mio quadernetto con la bandiera americana e sentirmi il profumo del mare e invece eccomi qui a farmi contorcere il cervello e mi lamento che mi fa male testa... quando inaspettatamente vedo il viso di mio marito che si avvicina

- Eh buongiorno, sei sveglia?

Lo guardo stralunata e sognante

- Ma dormivo? 

- Si! – mi ha risposto – Sto cercando di svegliarti, ho messo la musica che piace a te ma niente da fare, sbaglio o hai un appuntamento in libreria?

Lo guardo intontita

– Ma che ore sono? – gli chiedo

- Sono le nove, la colazione è pronta, hai deciso di andare o preferisce il mare?

- Oh Dio – gli dico – Dormivo? Non scherzi, il mare? Debbo andare, Pino, mi debbo sbrigare, è tardi, al mare andremo la pross… non finisco la frase, sto ritornando in me, ricordo ora… e dico con voce più decisa

- Al mare andremo fra tre settimane perché gli appuntamenti con Dario e Elena sono…

- Va bene, ho capito, ho capito, speravo che tu ci rinunciassi, ho visto che dormivi così bene!

- Mica tanto – gli ho risposto, avrei dovuto spiegargli troppe cose che avvengono dentro il mio cervello e sicuramente mi avrebbe detto

- Ma dai non è vero, è solo frutto della tua fantasia…

E poi chiacchierona come sono avrei fatto sicuramente tardi, questo lo so di certo.

 

(Lucia Izzo)