Un magico incontro

- Anche oggi arriverò tardi al lavoro – disse Chiara tra sé e sé, accelerando di scatto il passo.

- È più forte di me, proprio non resisto – aggiunse assolvendosi dal ritardo.

Chiara era fatta così, stravagante e concreta nello stesso tempo e nonostante la sua non più giovane età, manteneva un aspetto fresco e radioso.

Dopo anni di attesa aveva finalmente trovato la sua dimensione professionale e il nuovo lavoro le aveva offerto l’opportunità di lasciare il paese in cui era nata e di trasferirsi in una grande città, che l’aveva calamitata e le appariva unica e speciale.

Chiara amava perdersi nei vicoli del centro storico e improvvisare ogni giorno qualcosa da fare o da vedere, ma c’era una cosa che più di tutte l’aveva lasciata senza fiato.

Nella strada che percorreva ogni mattina per andare al lavoro, c’era una libreria dietro l’altra e Chiara non ne aveva mai viste così tante. Ce n’erano di tutti i generi e molte erano diventate dei punti di ritrovo per gli studenti che animavano il quartiere.

Chiara era attratta dai mille colori dei libri che riempivano le vetrine e si divertiva, di volta in volta, a cercare la copertina che d’impatto la incuriosiva di più.

I suoi occhi saltavano rapidi da un titolo all’altro e si insinuavano dappertutto, non riusciva proprio a tirare dritto, quelle soste giornaliere erano davvero imperdibili.

Quella mattina decise di fermarsi davanti ad una libreria che era stata aperta da qualche giorno ed immediatamente una copertina richiamò la sua attenzione.

C’era la foto di una donna, alta e bella e il suo giovane volto esprimeva piacere. Indossava una maglia alla marinara e dei pantaloni molto stretti.

Chiara stette lì a fissarla e ad un tratto si accorse che anche lei la stava guardando e le sorrideva.

Istintivamente, abbassò gli occhi per un attimo, in una dimensione incerta tra realtà e fantasia, poi riprese a guardare la donna e dovette ammettere che il suo sguardo era senza alcun dubbio rivolto verso di lei.

Improvvisamente quel volto sulla copertina si animò e cominciò a parlare.

- Sono contenta che tu abbia scelto me – disse muovendo gentilmente le labbra.

- In verità… io stavo solo guardando… – mormorò Chiara.

- Tranquilla – aggiunse la donna – Ti piacciono i libri?

- Moltissimo! – rispose Chiara meccanicamente a quella voce – Mi piace avere un libro tra le mani e sono sempre alla ricerca di qualche nuova storia da leggere.

- Allora – disse la donna – cosa ti ha attirato di questo libro?

- Di sicuro non il titolo – rispose Chiara tutto d’un fiato.

Poi sentì la sua risposta fuori luogo e provò a migliorarla.

- Il titolo non rispecchia il mio genere letterario preferito, in quanto allude a racconti di guerra. Devo ammettere di essere stata attirata proprio dalla sua foto in copertina.

- E perché mai? - chiese incuriosita l'immagine.

- Perché trovo strano che il volto sorridente di una donna possa rappresentare i contenuti del libro – disse Chiara.

- È quello che penso anch’io! – disse velocemente la donna, coprendo quasi la voce di Chiara.

- Allora come mai sei stata messa in copertina? – replicò la lettrice.

- Devi sapere che l’autore del libro mi ha trovato in un album fotografico appartenuto ad un suo amico ed è rimasto colpito da me.

- Cosa è successo dopo? - incalzò Chiara.

- Ne rimase talmente entusiasta che mi chiese in regalo al suo amico per utilizzarmi nel suo primo libro.

- Immagino la tua soddisfazione!

- Non è stato proprio così – disse l'immagine un po’ rabbuiata.

- Spiegati meglio – intervenne Chiara senza giri di parole.

 

- Ovviamente sono orgogliosa di essere qui, ma mi è dispiaciuto di essere stata portata via da quell’album.

Chiara la lasciò parlare senza intervenire.

- Conteneva immagini sbiadite, risalenti ad almeno venti anni fa, di persone legate da ricordi speciali e ognuna era accompagnata da una piccola didascalia che descriveva il momento in cui era stata scattata. Nel tempo, tra di noi avevamo annotato i nomi e memorizzato le facce – aggiunse con un sorriso malinconico – ed era bello raccontarci le nostre vite e scoprire cosa ci accomunava. Ora a chi vuoi che importi di me? Il lettore sarà incuriosito dal titolo di questo libro e non farà per niente caso alla copertina.

Dopo averle rivolto domande incalzanti, Chiara risalì all’identità del proprietario dell’album fotografico e si accorse che per una strana coincidenza abitava nella sua città.

Poi si fiondò in libreria, acquistò il libro e tenendolo stretto tra le mani, camminando a passo spedito, in poco tempo giunse in una piazzetta con un grosso albero al centro, dove si aprivano dei palazzi antichi dalla facciata uguale.

Chiara individuò il civico che le interessava al primo colpo, entrò e, dopo aver salito tutta d’un fiato una rampa di scale, arrivò all’abitazione che cercava.

Rimase un attimo in attesa, prese il libro, ci scrisse di getto due righe, lo lasciò davanti alla porta e andò via sorridendo.

 

C’è qualcosa di magico nei ricordi che ci regalano una piacevole sensazione, mescolata a volte alla malinconia e ci fanno assaporare emozioni che credevamo troppo lontane o addirittura perdute per sempre.

 

Mariella Dello Vicario