Sofia, Carlotta e Stella

Un giorno andai da mia sorella Sofia, il che mi capitava molto raramente. Lei, quel giorno, voleva dirmi o farmi vedere una cosa, non ricordo bene.

“Accidenti !!! ma da dove ce l’hai, questa foto ?”

-...

“Insomma, esiste ancora!?”, bisbigliai . Dopo tutto questo tempo, tutti questi traslochi !”

“.....Eh si... ti ricordi!?” disse Sofia sospirando.

“Eccome se mi ricordo .... Ah.... questa parrucca che avevo indossato all‘ultimo minuto, bella eh!?”

“Fammi vedere un po’... infatti ti nasconde proprio il viso, anche se l’avevi girato.

“Senti.. aspetta, mi ricordo, quasi trentacinque anni dopo”. Mi raschiai la gola.”Adoravo questa parrucca che mettevo sempre, e .. ti ricordi ? volevo cambiare totalmente aspetto e anche il mio nome...”

-“Ah si, già! Ahhh...sospirò Sofia. Volevi chiamarti Stella, e diventare bionda con i cappelli biondi dorati e lunghi, pure a boccoli... Ahahaha, tu,che sei sempre stata Carlotta, con i capelli bruni, corti e sempre arruffatti !!”

-“ sempre arruffatti.... insomma dipende ...” borbottavo adesso, io l’ex Stella, che a dodici anni, decisa e fantasiosa com’ ero, avevo decretato di cambiare totalmente persona. Avevo avvisato tutta la famiglia, sarebbe stato a vita !! Era durante un soggiorno estivo, strapieno di attivittà creative che mi tenevano molto indafferrata tutto il giorno. E la mia grande corte di ammiratori, a cercarmi sempre, chiedeva ai membri della famiglia : “Avete visto Stella.?“ chiii ? “ Stella !!! “ “ Ahh già !!! è andata da queste parti !!” Fortunatamente per la famiglia che reggeva il gioco, durò soltanto un estate.

“Avrei dovuto persistere con questo progetto, proseguii. Non è che dobbiamo fare del tutto per assomigliare a chi o quello che vogliamo essere ? Chi ha detto questo, a proposito, non mi ricordo, c ‘è uno (attore o scrittore) che ha detto questa frase”

.....

“Perchè non rispondi ?”

Sospiro di Sofia, di questi sospiri che mi esasperavano cosi tanto. Provavo la sensazione di essere l’unica a subirli cosi intimamente , i quali sostituivano –troppo commodamente secondo me-le sue parole... assente.

Guarda questa gonna, un mix tra i quaderni di Sarah Key e la casetta nella prateria ....quanto era di moda all ‘epoca!! Sulla foto, però, non si vede l’enorme macchia di more indelibile che avevo sull’altro lato della gonna , che comunque non era mia ...

-Ahahahaha, è vero !!!! Sofia scoppiò da ridere (meglio degli sospiri ! ).

Anche se è impegnativa, Carlotta ha sempre la battuta per fare ridere anche quando è nervosa o arrabbiata, sembrava di pensare Sofia .

- Ma dimmi, ripresii, in realtà non so se ti ricordi, adesso mi torna in mente che eravamo nel giardino del amico di papa, l’attore, ti ricordi...È pure lui che ha scattato la foto. Noi dovevamo recitare nella sua rappresentazione, una piccola apparizione di fanciulle con due parole, non so più cosa esattamente, teatro assurdo comunque. Guarda un po’ , stavo pure imparando la mia battuta!

È vero !!!! e questa pietra,guarda bene, ora mi ricordo, era finta, faceva parte dei numerosissimi accessori di scena di teatro che lui aveva.

È vero... eravamo totalmente affascinate da quest’ uomo, con i suoi accessori, costumi,e indumenti di teatro... in realtà soprattutto te !! sbirciai.

-Come soprattutto io!? Non è vero...Arrossì leggermente Sofia. Se sapessi, aggiunse sussurando, ma sul momento non la senti, oppure non la volli sentire...

Si che è vero !! Aspe ! Io ricordo benissimo quando ti ho cercato a lungo insieme a mamma e che in realtà eri nel soppalco con lui TUTTO IL POMERIGGIO senza farti sentire , niente !!! Mamma ha anche detto “ah, qui gatta ci cova”!

Piantalà Carlotta.....

Era molto più grande di te comunque, ribadii .

31 anni... tu 17 e mezzo .. insomma ...

-Stai zitta, uffà. Era per me come lo sai soltanto un flirt adolescenziale, niente di più

Nuovo enorme sospiro di Sofia, questa volta volto verso la sinistra, occhi abbassati, e in ogni caso ben nascosti dietro capelli lunghi e folti. Non avrei mai dovuto accettare di farle vedere questa foto, sembrava dirsi fra sè. Frugò nella sua borsa, e si accese una sigaretta .

-“Cosa succede, hai ripreso a fumare? Ti sta bene lo sai... io vorrei anche riprendere, lo sai... ma non ho la tua classe di fumare soltanto ogni tanto. Io se ne fumo una mi fumo il pacchetto, stesso vale per il resto. Perchè non sono come lei, pensai in me.

Ma allora , questo vecchio bellone ? sai che fine ha fatto ? A proposito, non l’abbiamo più rivisto...

Nuovo sospiro di Sofia, questa volta attraverso il fumo. Aveva trovato il trucco : usare la sigaretta come canale ideale dei suoi sospiri. Ma a una sorella non si puo nascondere anche le smanie più intime. La sorella vede proprio i modi minuscoli, come abbassare gli occhi, esclamarsi, alzarsi, il modo di camminare, e tante altre particolari impercettibili...ma i sospiri, da lei, erano veramente il clou!

Tra andare a prendere un portacenere, guardare dei messaggi sul telefonino sospirando tanto, ci furono qualche minuti di silenzio che mi permisero – io, ex Stella di un estate - di pensare : ma come mai esce fuori proprio adesso questa foto ?

-Senti, ripresi , un po’ furbescamente, ma anche con questa foto –di me- si sarà mica fatto dei soldi ?

-Ma chi ? De che? esclamò Sofia in modo e tono retorico e romanesco

Silenzio che mi fece sentire una sorella sorniosa.

-“Papa ci aveva detto , ripresi, ti ricordi, che il suo amico attore (scusa, il tuo ex 30 anni fa), secondo delle voci, si era riconvertito in fotografo di fanciulle, e aveva venduto un sacco di foto a loro insaputa, tra cui alcune un po’ ose, senza niente di compromettente però .... chissà se è per questa storia fosca che con papa si sono persi di vista, ma con te forse no, boh, non lo so.....

A quel momento preciso, quando Sofia , rossissima, stava per accendere una nuova sigaretta con l’ultima ancora accesa, bussò il citofono.

-Aspetti qualcuno ? sobbalzai.Posso rispondere al citofono, visto che sono sotto ?

Sofia accennò senza guardarmi

-Chi è ?

-Dottore Gustavo Alvenerario, sputò una voce tremolante.

Silenzio imbarazzato. Riattachai il citofono come primo riflesso.

-Chi era ? Perche hai riattacato ? soffiò Sofia

-Che ne so.. un signore anziano .. Gustavo Ave, Alvenario.. O Alvenerario...Ma, aspetta un po’...Anche lui si chiamava Gustavo ... il cognome l’avevo sentito una volta credo .... non è lo stesso nome di .. di ... di lui ? balbettai.

-Carlotta ! tagliò fitto la sorellina in un nuovo soffio, “ecco ti volevo fare la sorpresa. E lui.

-Eh?

-Ci siamo rivisti. È un uomo stradinario, non come te lo ricordi o come hai sentito parlare. È un ‘uomo estremamente rispettoso di chiunque persona.Te lo posso assicurare.

-Maddai....spalancai la bocca.Quindi è proprio lui ? Al citofono è lui ?? È una rappresentazione teatrale ?

-L’ho incontrato per caso facendo meditazione, prosegui. Era il maestro... non ha fatto che parlare di te, della famiglia ....ma sopratutto di te in realtà !

-He !??di meee? Ma che ci fa qui adesso, come mai viene a casa tua ..??

Il citofono bussò di nuovo.

-Dai, aprigli, scusa pensavo che sarebbe venuto piu tardi, che avrei avuto il tempo di spiegarti ..

Senza parlare, premei sul interuttore del citofono per aprire la porta.

Viso chiuso e cupo, Sofia sparecchiò il tavolo e svuotò i portaceneri, fece un minimo di ordine, e fedele a se stessa, sospirò rumorosamente (quello che ancora era la cosa più sopportabile, alla fine dei conti) .

-Ma come mai gli hai detto di venire qui, Sofia ? Non l ‘ho più rivisto da più di 35 anni , ti rendi conto ? Ma perchè ? urlai cupo, a voce bassa.

-Scusami...sono confusa, è lui che ha insistito, voleva farti una sorpresa, una cosa carina... poi, aggiunse occhi abbassati : “gli sei sempre molto piaciuta”.

L’uomo che entrò nella casetta, era con i capelli tutti bianchi sotto un borsallino bianco. Viso oblongo, rughe verticali belle profonde quante affascinanti.

L’ eleganza della misa, lo sguardo tenebroso e molto penetrante, e la voce profonda lo rendevano irresistibilmente sexy. Salutò Carlotta, con un soavo “Buonasera carissima Stella”.

La dolcezza dell uomo, accentuata dall‘età, metteva un aria di umiltà, che, aggiunto all’ immenso fascino, bastarono a calmare le due sorelle , alle prese con il nervosismo e delle rancori da sorelle.

Una pace si fece nell appartamento . Già faceva buio.

Abbiamo bevuto delle tisane fantastiche che aveva portato Gustavo ; c’erano delle candele, e gustavo spiegava che il momento era fantastico.

Aveva tenuto la foto sempre con sè ; certo, aveva avuto questo flirt con la sorella, ma aveva sempre espresso la sua attrazione per Carlotta alias Stella, senza mai poter dirlo, in parte per lo flirt con Sofia, poi per rispetto nei confronti del padre, e anche perche Stella le era sempre apparsa come innaccessibile.. .

Sofia era stata attrata fisicamente da lui (diciamo dal desiderio suo, più che altro), pero mai innamorata. Eppure, fino a quel giorno non aveva mai confessato alla sorella che lui aveva parlato di lei

-È cosi che ho conosciuto il mio ultimo compagno e marito, confesso lentamente la vecchia professoressa, Carlotta Alvelenario, capelli bianchi, seduta su una sedia a dondolo. Davanti a lei, c’era un tavolino rotondo strapieno di tisane fumanti, della stessa marca di quella sera, naturalmente, 25 anni prima

-E con sua sorella ? siete rimaste male ?

-Noooo... il tempo fa tutto.. e io mi sono addolcita dopo questa storia .... poi, lei, poco tempo dopo, si è messa con un compagno di meditazione, molto innamorato, distributore della famosa marca famosa delle tisane bevute insieme a Gustavo. Uno più giovane, e quindi tutt’ora ancora c’è !! Non si puo avere tutto, disse ridendo, contenta di fare vivere un momento altrettanto fantastico ai suoi ex allievi affezionati..Ecco perche tutte queste tisane!! Ne volete portare a casa ?

-Facciamo un selfie, prof , piuttosto ! Non si sa mai ...

Blandine Arondel